05 dicembre 2007

Beh, abbastanza polleggiato

Ancora Valencia? Si', ancora Valencia, e credo non sara' l'ultima volta. Ad ogni modo si impara sempre qualcosa, anche se parliamo degli stessi posti: ad esempio Lorenzo ci insegna che in citta' tutto e' molto polleggiato e speriamo che la prossima volta qualcun'altro ci spieghi cosa significa.
Si parla di feste, mare, regate e ancora feste, di un po' di mare e di altre feste. Forse non e' il posto che fa per me, ma UdE si permette di consigliarlo vivamente a tutti voi per le vacanze.

Che succede se manca Max? Formalmente tiriamo avanti come se nulla fosse, nella pratica scopriamo che la sua presenta e' piu' che indispensabile. Il problema piu' grosso e' sempre il telefono e io comincio a pensare che la mia avversione alla comunicazione telefonica stia essenzialmente portando moltissima sfiga al programma.

27 novembre 2007

L'impala-tori

Grazie al racconto di Enzo, questa settimana abbiamo imparato che la Transilvania non è solo la terra di Dracula, indipendentemente dalla possibilità di trovare o meno i suoi souvenir presso il relativo castello: ci sono cantieri che spuntano un po' ovunque, montagne stupende e gente amichevole. Le strade forse non sono un massimo, però rimanere fermi in coda per un paio d'ore è comunque un buon modo per imparare utili espressioni gergali e tecniche di sopravvivenza stradale.
E' vero che la lingua rumena è facilmente comprensibile da un'italiano? No, ma che importa? Tanto se ci fosse qualcosa da dire lo si direbbe comunque.
Perché c'è ostilità sotterranea nei confronti dei rumeni e non, ad esempio, dei bulgari o dei sarmati? UdE vi invita a smetterla di seguire i vostri pregiudizi e sostiene la bontà dei postgiudizi.

Non abbiamo ancora imparato ad usare il telefono a quanto pare, ma se voi amate fare scherzi telefonici per salutare l'ospite continuate pure ma, mi raccomando, non fatevi sgamare.

23 novembre 2007

La rosticceria del bosco

Se dovete andare in Germania andateci in autostop, o creandovi una rete di amicizie tra i camionisti come ha fatto Francesco, oppure grazie a questo sito, con la certezza che avete scelto il modo migliore per muovervi e conoscere gente peculiare.
Ma soprattutto l'autostop vi pone di fronte ai grandi dilemmi morali mai risolti: in quali circostanze e per chi siete disposti a rinunciare al vegetarianesimo? E' giusto non avere scrupoli nei confronti del camionista di turno ed abbandonarlo non appena se ne presenta uno con migliori garanzie? Chi decide cosa è un cibo ragionevole e cosa non lo è? Perché dopo tanto tempo non abbiamo ancora imparato a usare il telefono? Sarà vero che quando hai la febbre non devi uscire di casa o è solo un'interferenza nella grinta?

Mi dispiace che le domande continuino a superare in numero le risposte, ma non ce nulla da fare.

13 novembre 2007

Sembrano pinguini ma...

Puntata internazionale e poliglotta: si parlano varie lingue e se ne citano molte altre cercando di far capire a tutti quanto sia bella l'Islanda.
Wamboo l'ha visitata in estate, e non potrebbe essere altrimenti visto che in inverno il suolo è congelato e diventa difficile percorrere il lungo anello che collega le città dell'isola.
Nessun nome di citta' islandese e' pronunciabile, tranne Reykjavík quindi ci limitiamo a parlarne in maniera vaga, senza mai spiegare bene dove ci troviamo confidando sul fatto che nessuno ci fara' mai caso. Comunque questo e' irrilevante perche' quello che conta sull'isola di ghiaccio e' appunto il ghiaccio, che si manifesta nelle forme del terzo ghiacciaio piu' grande del mondo, e poi la sua controparte calda cioe' geyser e vulcani.
Perche' non si prende il sole sulle spiagge di lava? Perche' e' banale e tutti cercano le spiagge di sabbia.
Perche' in albergo si trovano sempre le stesse persone? Perche' il percorso e' banale e tutti seguono la stessa strada.
Perche' tutto costa cosi' tanto? Perche' gli stipendi li' non sono banali.
Perche' le pulcinelle di mare si chiamano cosi'? Perche' la tassonomia non va banalizzata.

Queste sono domande che hanno una risposta. Quelle piu' importanti ancora non ce l'hanno, che si possano trovare scaricando la puntata?

05 novembre 2007

Segni e segnali

Marco racconta il Peru in una puntata ricca di segni e illuminazioni che non rivelano solo informazioni utili per il viaggio ma mi indirizzano anche per la vita.
Fare un viaggio in cui ogni tappa ti insegna qualcosa è decisamente meglio che rimanere chiusi per sbaglio in sala riunioni, anche se quello che impari è che il posto che stai visitando è pericolosissimo e poverissimo.
Quando la criminalità locale ti deruba di tutto, guida turistica compresa, ma ti lascia la carta di credito, quando qualche mese dopo che hai lasciato un paese questo viene distrutto da un terremoto, quando questa catastrofe coincide temporalmente con il mio arrivo sul continente americano, quando è la polizia che ti aiuta a chiamare i taxi, quando le telefonate da casa sono più autoreferenziali dei saluti finali, allora capisci che i segni della fine imminente sono prossimi.
A parte tutto, andate in Peru e rimaneteci un mese, una settimana e un giorno, ma state attenti, mi raccomando!

Nessuno sa se in futuro le puntate saranno scaricabili. Nessuno sa se in futuro ci saranno delle puntate. Nessuno sa se ci sarà una radio.

30 ottobre 2007

In ritardo su tutto

Ormai è tardi, su questo non c'è dubbio.
Sono in ritardo sulla puntata della scorsa settimana, ma non si vive di sola radio, quindi sono certo che avrete trovato qualcos'altro da fare invece di leggere il post.
Però prima o poi bisogna rimediare, quindi in un solo post va racchiuso il Dodecaneso (e non il più triste dodecanesimo) di Las e il Ladakh di Speo: due viaggi accomunati da niente, se non dal fatto che li vorrei fare anch'io.

Viaggi di maturità, viaggi di laurea, viaggi per mare e per terra, viaggi in cui ti perdi e viaggi in cui ti ritrovi. In viaggio si impara sempre qualcosa, ma in genere non la lingua del posto, che sia il greco moderno, l'urdu o qualche remoto dialetto tibetano; si impara a cercare ospitalità e a fare i ravioli, si scopre che non tutte le meduse vengono per pungere e che a volte i vulcani attivi non lo sono affatto.

A volte si trovano conferme: Atene fa realmente cagare e l'Himalaya è veramente stupendo (nonché alto) a volte si rimane sconcertati da come il mondo possa essere così diverso da come ce lo si aspettava.
I viaggi si confondono tra loro e non riesco più a capire nulla, e mescolo le foto dei due viaggi, quindi decido che è meglio riascoltarsi le registrazioni delle puntate, almeno finché le puntate ci sono.


Non chiedetevi cosa la radio può ancora fare per voi, né cosa voi potete fare per lei, perché la risposta non c'è. Interrogatevi su altro, ma non cercate la risposta su internet, non la trovereste molto facilmente.

15 ottobre 2007

Ma il sellino me lo porto via

Nella settimana della Barcolana evitiamo di sovraccaricarvi di termini marinareschi e racconti di speronamenti, preferendo un viaggio a terra, lungo le coste di Spagna e Francia fatto in intermodalità, ovvero sfruttando la combinazione treno+bicicletta.
Che il modo migliore per viaggiare fosse la bici lo sapevamo tutti, o quantomeno tutti quelli non ancorati a qualche residua mentalità fossile; che fosse anche un mezzo idoneo ad un viaggio di nozze è una interessante novità, anche se non di immediata utilità per il sottoscritto.
Davide e Paola, ovvero Davidaola, sono i protagonisti di questa avventura in bilico tra sport e romanticismo, tra atletismo e poesia che si coniugano perfettamente in un susseguirsi di tappe ciclistiche e contemplazioni del paesaggio: mare, montagne, rocce, cielo e distese sconfinate di lavanda provenzale.
Tali distese nella realtà non esistono, sono solo una finzione scenica sapientemente creata per attirare i turisti, ma non è il caso di andare troppo per il sottile, perché ci si può consolare visitando Grasse, città famosa per la produzione di profumi, ricordando però che se il profumo è troppo puzza. E poi Nizza, Marsiglia, Barcellona tra musei, spettacoli all'aperto, concerti...
L'importante è non dimenticarsi che è un viaggio di piacere e ricordarsi di prenotare gli alberghi, ma tanto via internet è tutto più facile, anche dire di no ad albergatori poco amichevoli con i ciclisti.
Si è detto in trasmissione che pedalare stimola un miglior funzionamento di spirito e corpo, io per esperienza diretta avrei qualcosa da ridire. Che sia colpa mia, o del sellino troppo duro?

09 ottobre 2007

Diciotto volte al giorno...

Questa settimana tentiamo di raggiungere Guča in compagnia di Filomena, Silvia e Gianpiero che lungo strade differenti si sono dirette verso il paese che ospita ormai da 47 anni il festival trombettistico più importante d'Europa, riuscendoci nonostante danni meccanici e incidenti di ogni tipo.
Sì, ok, ma una volta lì? A quel punto viene il meglio perché per tre giorni (o cinque (o sette)) avviene l'immersione totale nella musica balcanica senza alcuna possibilità di fuga. Le competizioni delle orchestre sono il centro della manifestazione, ma anche la colonna sonora di eventi paralleli, come il ricongiungimento con un amico che non avrebbe dovuto trovarsi lì o la ricerca del personaggio meno convenzionale presente in loco. Vince l'uomo ricoperto di carta igienica, e io non posso fare a meno di immaginarmelo mentre passeggia lungo le rive attaccato dai gabbiani.
Forse negli anni la festa si è un po' commercializzata, e i prezzi puntano a diventare a misura di turista, ma per ora l'atmosfera non è cambiata e gli elementi essenziali rimangono sempre la genuinità e l'ospitalità; però dimenticatevi l'alternativa vegetariana, o meglio rifugiatevi nel burek al formaggio.

Nessun luogo è lontano, se hai i mezzi adatti per raggiungerlo. Se invece ti affidi al caso può accadere qualunque cosa: Ionesco insegna che l'acqua (con relativi pesci) può prendere fuoco, ma i nostri ospiti ci hanno stupiti raccontandoci che anche gli autobus possono andare incontro allo stesso destino.

Chi ha vinto il festival? Non lo so, ma non importa, perché la domanda è sbagliata.

Rogue Wave - Love's Lost Guarantee
Forward Russia! - Twelve
Goran Bregovic - 100 Lat Mlodej Parze
Clap Your Hand Say Yeah - Is This Love
Goran Bregovic - Kalasnikov


02 ottobre 2007

Un fisico da lanciatore di cipolle


Anche se l'estate è finita e il comprensorio di San Giovanni comincia a tingersi con i colori dell'autunno, parlare di viaggi ci consente di continuare a sognare e ricordare le vacanze, magari in barca a vela.
Giambo e Cima, parlando più che forbitamente, narrano le loro gesta di apprendisti marinai tra Dubrovnik e Corfu, in un crescendo di incidenti che va dal fallout incendiario al dannegiamento del motore, passando per il mal di mare, attraverso un susseguirsi di incontri, principalmente con la componente femminile della popolazione locale.
Si fa presto a dire che le spiagge sono bellissime e così via, solo che stavolta è vero, ma è vero anche che uscendo dai percorsi tracciati rischiate delle sorprese esplosive, non che questo vi debba disincentivare dalla visita di luuoghi come Kotor, gioiello architettonico affacciato su un fiordo. Va bene, non è un fiordo, perché è di origine fluviale e non glaciale, però ci assomiglia.
Perché siamo qui a rovinarci la vista di fronte allo schermo di un pc invece di rilassarci in questa spiaggia della costa albanese? Nessuno forse si è ancora posto adeguatamente il problema, che invece è rilevante.
Voi pensateci su, aspettate la registrazione della puntata, cominciate a programmare la prossima vacanza e riprendete a commentare i blog, soprattutto questo.

Gogol Bordello- Star Wearing Purple
Beck- Lazy Flies
Forward Russia! - Twelve
The Decemberists- We Both Go Down Together
The Clientele - Since K Got over Me
Damien Rice - The Blower's Daughter


27 settembre 2007

Ma non è l'Algarve

La nuova stagione di Uscita di Emergenza non poteva iniziare con migliori presupposti. Nuovo orario, nuovo coconduttore, nuove rubriche, nuove emergenze più o meno gestibili e un ospite di riguardo: il nostro amato direttore, un maestro per tutti.

Il tema della puntata è inaspettatamente Lisbona che, come tutte le città del mondo ricorda necessariamente Trieste: vento, mare, strade in salita... con la differenza che lì l'Expo c'è stata sul serio, per celebrare le esplorazioni e le conquiste dei navigatori portoghesi.
Alessandro ci accompagna tra i quartieri più belli della città, lungo i ponti e nei locali del Bairro Alto per concudere con la fredda delusione del Parco delle Nazioni. Il racconto è preciso e puntuale e io fantastico di essere in Portogallo invece di fare attenzione ai dettagli. Ma finalmente imparo che i portoghesi non guidano male,o almeno non peggio di me.

La puntata è ricca anche di contributi esterni per puntualizzare errori e imprecisioni che non fanno altro che accumularsi nonostante il nostro sconfinato amore per l'esattezza.

Su quanti colli è stata costruita Roma? E Pola? Come vanno contati? Vale la pena saperlo?

La registrazione della puntata è stata affidata ad un affidabile server automatico, ma il file ancora non c'è. Forse dovrò assumere un main recorder.

02 agosto 2007

Una pausa di riflessione

Uscita di Emergenza va in vacanza.
Ma non il suo inossidabile team, infatti siamo tutti al lavoro per scremare nella lista degli ospiti che vorrebbero raccontare il loro viaggio e per creare un programma ancora più bello.
Nel frattempo cerchiamo di capire cosa significa viaggiare, e per farlo partiamo e andiamo a visitare i quattro angoli del globo raccogliendo impressioni, suggestioni, sardoni e soprattutto cazzeggiando come non mai.

Io faccio un salto in America, e ve la racconto qui. Con la trasmissione ci sentiamo a Settembre. Spero.

Ma non siamo in vacanza. Assolutamente no. Non ce lo possiamo permettere.

31 luglio 2007

Discrasia è la mia parola preferita


Per capire il proprio viaggio e per raccontarlo agli altri non basta viaggiare, bisogna anche possedere le categorie mentali appropriate e le fondamentali competenze espressive. Insomma per raccontare come si deve Copenaghen bisogna avere in studio Francesco, probabilmente uno dei fan più affezionati della trasmissione e dei suoi conduttori, che vedete qui ritratto in una delle sue espressioni più intelligenti.
Questa volta non aspettatevi il solito intrattenimento a base di "Come si mangia?" o "Come sono le ragazze?" perché gli argomenti toccati hanno tutto un altro spessore. Si parla innanzitutto del rapporto tra sistema educativo danese, politica familiare e weltanschauung perché la socialdemocrazia è bella (soprattutto agli occhi di chi non ce l'ha) ma a volte lascia un po' perplessi. Si discorre anche di diritti umani, ricordando che in Danimarca già dal lontano 1989 esistono le unioni civili per le coppie omosessuali e che comunque si respira un'aria meno appesantita da pregiudizi o istituzioni medioevali.
Gente ordinata i danesi, magari anche riservati finché non bevono, e pure inflessibili quando sono alla guida di una bici, a differenza del sottoscritto; però è meglio non farli arrabbiare perché quello che è successo a Marzo nelle strade di Copenaghen è stata guerriglia urbana in piena regola.

Discorsi impegnativi, ma visto che vi piace sentirvi dire le solite cose sappiate che in Danimarca la situazione gastronomica non è delle migliori e si basa sul colorante nero insapore, quanto alle ragazze, queste ovviamente sono molto belle ma se la morosa è in studio che ti ascolta non lo puoi dire.
Se invece volete sapere come si organizza un blocco stradale in piena regola, vi siete sempre chiesti come resistere alla pressione delle forze del male e temete di non essere una forza produttiva per il paese, allora vi conviene scaricare la puntata e ascoltarvi il racconto-fiume di Francesco


Q and not U So many Animals Calls
Metric Dead Disco
The Cure Close to Me
The Raveonettes Love in the Trashcan

24 luglio 2007

Amore per l'asfalto, la vita e tutto il resto

Cima a pezziQuando il viaggio è lo stesso, il racconto deve necessariamente ripetersi? Falso, e se succede è solo perché manca la fantasia.
Anche oggi si è parlato di Pola ma rispetto all'altra volta le differenze sono cospicue (nel senso che non sono esigue): Cima è presente e può fornire il suo punto di vista sulla vicenda, la puntata viene registrata, il pubblico partecipa con critiche e sardoni.
La storia la conoscete: due imbecilli e le loro biciclette in giro per l'Istria, tra incidenti di percorso, incontri, esperienze surreali e rabdomanzia urbana. Ma come possiamo noi spiegarvi il viaggio se noi stessi non abbiamo capito cosa succedeva e confondiamo realtà e sogno, coni e bastoncelli, amore e grinta, ironia e serietà, destrezza e fortuna? Come possiamo dare organicità ad un flusso indistinto di ricordi? Non possiamo e non vogliamo.Mene, Cima, Moris
Però, come diceva il filosofo, bisogna avere il caos in corpo per generare una nuova stella danzante (come Billy Ballo), quindi noi continuiamo per la nostra strada e se non siete riusciti a seguire la puntata è solo colpa vostra.

Non posso comunque esimermi dal darvi dei saggi consigli. Portate la mamma ai concerti, l'occasione vi aiuterà a socializzare con lei. Imparate a riparare le bici, le vostre e quelle degli amici, almeno sarete utili a qualcosa. Disimparate a leggere l'ora, non vi serve. Non cercate la vita notturna perfetta, è sempre nella città più lontana e non la raggiungerete mai. Non cercate l'amore in radio, troverete solo microfoni e cavi mutilati.

Non avete capito nulla? Fatevi aiutare dal video della partenza e dalla registrazione della puntata.
Forse oggi ho esagerato ma mettetevi nei miei panni: ho appena scoperto che il glicine di RadioFragola è rifiorito...



Ani di Franco Little Plastic Castle
Jennifer Gentle I Do Dream You
Arctic Monkeys A Certain Romance
Babyshamble La Belle et la Bete
Hot Gossip Real Mess

10 luglio 2007

Dottore, dottore...

Di nuovo Chicago, ma non è più Max a parlarcene, bensì Francesca, che in quella città sta svolgendo il dottorato in fisica ed essenzialmente ci conferma quello che già credevamo di sapere sugli Stati Uniti, gli americani e tutto il resto. Ovvero che la tv non mente e lì la vita è proprio come ce la mostrano i film, anche quelli più beceri, che vi faccia piacere o no.
Ma ci sono anche parecchi aspetti positivi, almeno dal punto di vista alimentare; da bravi italiani sicuramente siete già dei grandi estimatori dell'ottima salsa Alfredo (con cui condite indifferentemente pasta e insalata): ebbene la potete trovare anche lì, insieme alla Deep-Dish Pizza, una specie di torta al formaggio e qualunque altra cosa alta sei centimetri abbondanti.

Tipicamente però non si va Chicago per gastronomia, ma per studiare alla Northwestern University, che ha formato grandi uomini e continua a ingrandirsi, ottenendo anche l'autorizzazione a riempire una parte del lago Michigan per costruire sul nuovo terreno. Il vantaggio naturalmente è che gli studenti possono fare il bagno nel lago. Quando non è contaminato dai batteri più disparati.

E poi i consigli di UdE per venire ammessi al dottorato negli USA. Fatevi raccomandare sentendovi onesti. Fate tutti i test che vi propinano sentendovi più o meno stupidi. Quando vi arriva a casa la lettera di ammissione fate come gli americani e sentitevi emozionati. Cercate di conoscere la gente del vostro dipartimento e sentitevi accettati.

Questa settimana sono rientrato nei ranghi e sono riuscito a registare, quindi riascoltatevi la puntata mentre compilate un'application di dottorato e deducete se è vero o meno che tutti i fisici sono degli sfigati. Io un'idea ce l'ho.

Razorlight Goldentouch
Fall Out Boy Dance Dance
The Caesars Jerk It Out
Faris Nourallah A Day

26 giugno 2007

Kuraja do Kraja

Si sa che per poter raccontare il proprio viaggio a UdE si fa la coda, ma in fin dei conti è anche un sistema clientelare, quindi io e Cima abbiamo ottenuto il diritto di parlare del nostro viaggio a Pola solo un giorno dopo il nostro ritorno. Però il Cima non c'era perché impegnato a mappare la copertura del segnale della nostra amata radio al pronto soccorso del Maggiore.
In studio regnava la perplessità perché Gya e Fiocco, storicamente ancorati al convenzionalismo e troppo vecchi per osare avevano difficoltà ad accettare che la cosa più saggia se si vuole essere a Pola in giornata sia partire in bici all'una del mattino da Trieste.
Con qualunque mezzo raggiungiate Pola, non rimarrete delusi: ci sono le rovine romane, la cittadella medioevale, il barbiere ufficiale della nazionale di calcio croata e una vita notturna praticamente inesistente (confortante se siete dei sociopatici come me).
La saggezza in viaggio può essere importante, ma per evitare incidenti lungo i 150 km ci vuole anche un pizzico di fortuna. Per cadere e farsi male a dieci metri dal portone della casa di Moris (che ci ospitava) andando al mare ci vogliono dei freni cattivi come quelli del Cima, per decidere di andare comunque in spiaggia ci vuole grinta (o follia, è difficile cogliere la differenza). Per innamorarsi delle coste di Verudela basta un attimo. Per rendersi conto che forse il ritorno a Trieste è meglio farlo in autobus, finalmente deve sopraggiungere il buon senso.
Quando invece coglie la fame e ci si trova per strada, non ci si può sottrarre al burek, il prodotto da ristorazione rapida più unto della storia della cultura alimentare occidentale, disponibile nei gusti formaggio e mele (ok, anche con la carne se non riuscite a rinunciarci). Come dessert Billy Ballo consiglia di comprare della frutta nell'enorme e vivacissimo mercato del centro.

UdE vi invita ad essere sempre attenti nel distinguere gli effetti dalle cause e nella fattispecie si pone un problema: oggi il computer è andato in malora durante la registrazione, poi è caduto, etc. insomma niente registrazione per di più io sono in piena ma paio incapace di fare il mio lavoro. C'è un piano contro di me o sta accadendo tutto per caso?
Ad ogni modo credo si farà un'altra puntata sullo stesso tema ma con Cima e magari Moris in studio, nel frattempo auguriamo proljev a tutti quelli che ci criticano.

Oi Va Voi Yur Bucovina Dub
Tiny Dancers Hannah We Know
Lou Dalfin Occitania e basta
Jennifer Gentle Take My Hand
Ex-Otago Pertini is a Genius
Gumo Rock

19 giugno 2007

Un altro punto di vista

Paolo e Massimo sono due intrepidi viaggiatori che hanno deciso di raggiungere una meta poco toccata dal turismo convenzionale: la Siria. Certo, si tratta di mediooriente, ma il Ministro degli Esteri in persona lo considera un paese tranquillo e i nostri ospiti confermano decisamente.

I problemi grossi derivano dal fatto che lì tutti parlano arabo, tutto è scritto arabo, anche i numeri, che non sono i numeri arabi. Cioè, i nostri sono numeri arabi ma i numeri che usano gli arabi sono in arabo e non sono... Vabbè avete capito. Ai problemi linguistici rimedia la gentilezza e la disponibilità della gente che non vede l'ora di offrire ospitalità, magari con il linguaggio dei gesti e dei disegni; sempre che non veniate da Israele, che lì chiamano Palestina occupata.

Economica la benzina, sì. Ma non conviene noleggiare una macchina perché il traffico Paolo, Massimo e Damasco sullo sfondoè inaffrontabile grazie alle indicazioni incomprensibili e all'assenza di semafori. Qunidi usate taxi e minibus.
Belle le banconote siriane, ma i locali preferiscono gli Euro quindi se cambiate troppi soldi ve li tenete. A questo proposito lanciamo un appello: se avete bisogno di denaro siriano contattate UdE, sul serio.
Buono il cibo, ma se non ci siete abituati dopo quattro o cinque giorni vi ritroverete ad affrontare un problema su cui si sono ormai spese fin troppe parole e finirete per cercare conforto nelle certezze della finta Amatriciana con panna.
Utile la Lonely Planet, ma può deludere. Piuttosto fate come Massimo e Paolo che a Damasco hanno incontrato dei bambini così orgogliosi delle bellezze del loro paese da offrirsi gratutamenti come ciceroni.
Carini i souvenir, ma non fatevi turlupinare da venditori ambulanti, anche se sono troppo simpatici per dire loro di no.
Confortante sentire parlare di democrazia, ma andate a dirlo al presidente, che forse preferiva rimanere a Londra a fare l'oculista.

Ma la genialata del viaggio, ad ogni modo, sta nel fatto che per rassicurare sua madre, Paolo le ha detto che andava in Grecia e le forniva quotidianamente dettagli di un falso itinerario. Ma alla mamma non si nasconde niente, infatti scoprirà tutto scaricando la puntata.

Subline Santeria
Beck Tropicalia
David Bowie Heroes
Jennifer Gentle I Do Dream You

12 giugno 2007

O Valencia

Intanto ciao!
Quanto al viaggio, oggi avevamo in studio ben due ospiti: Greta e Margherita che a Marzo sono andate a Valencia in occasione las Fajas, festa di cui in trasmissione non si è parlato affatto visto che è stata il tema di una precedente puntata. Questo alla fin fine è un bene perché senza il problema di dover descrivere e spiegare l'evento le nostre ospiti si sono concentrate sul racconto della vita valenciana.

La città è servitissima quanto a trasporti anche se le compagnie aeree che la collegano al resto del mondo hanno politiche di gestione dei voli parecchio originali e al limite del credibile. Forse lo fanno per vedere a che compromessi siete disposti a scendere pur di pagare poco. O più semplicemente è tutta una burla. Comunque niente a che fare con la metro di Barcellona: cosa succede se sullo stesso binario passano due linee diverse con lo stesso numero e lo stesso colore distintivo? Che sicuramente prenderete quella sbagliata e dovrete bloccare il treno.

Tornando a Valencia, aggiungiamo che Margherita e Greta sono andate a trovare un ex compagno di classe delle superiori che ora non si sa dove sia, ma sicuramente non può ascoltare la radio in streaming. Potrebbe approfittare del tempo che avrebbe dedicato alla radio per pulire la casa visto che è così lercia da far paura. Senza offesa.
Scherzi a parte Valencia merita una visita per l'architettura, per il fiume secco trasformato in parco pubblico e per i numerosi musei: così tanti che se ne possono citare addirittura quattro tirando ad indovinare.
Finalmente la gente chiama in massa da casa per intervnire nella trasmissione, ponendo domande egualmente interessanti anche se di tenore necessariamente diverso. Quali sono le meraviglie storico culturali della città? Stasera dove si va a fare aperitivo? Inutile dire che entrambe le risposte sono state fonte di acceso dibattito in studio.

Il vero problema è che questa era l'ultima puntata del Tuniz. E adesso? Che fare?
Innanzitutto scaricate la puntata e poi intervenite rivelandoci se siete contenti che il Tuniz se ne vada e se preferite che Gyannet la smetta di giocare in studio con gli effetti sonori.

Gumo You'll Be Fine
Interpol Heinrich Manouver
Tiziano Ferro Raffaella è Mia (sì, avete letto bene. che riti espiatori dobbiamo compiere ora?)
Trabant Waste of Time
Fratelli Sberlicchio El Diablo
The Rakes The World Was a Mess but His Hair Was Perfect

05 giugno 2007

Long Live Molvania!

Una delle migliori puntate degli ultimi tempi, soprattutto grazie agli ospiti decisamente sopra le righe e alla loro travolgente simpatia. Carmelo ed Eugenio, infatti, hanno raccontato un viaggio ai limite del credibile nella lontana Molvania, una terra preservata dal turismo di massa dalla sua scarsa popolarità.
Una nazione piccola ma piena di gente cordiale, soprattutto di puzziere, persone la cui tipologia sociale è ancora sconosciuta in Europa Occidentale ma non per questo non merita attenzione. Certamente la visita del paese è tutt'altro che semplice: la lingua è difficile da comprendere, è difficile trovare sistemazioni coerenti per la notte e infine assaggiare i piatti tipici può provocare disturbi considerevoli in chi non fosse abituato alla cucina locale.
Del resto la Molvania è anche capace di proporre rockstar potenzialmente di livello internazionale, ma che a causa di gruppi spalla non degni non riescono a decollare. Peccato.
Inaspettatamente abbiamo anche ricevuto la telefonata di Igor, un ragazzo molvano che si trova in Italia per ragioni di studio e che ha confermato in diretta la correttezza del racconto dei nostri eroi, cosicché nessuno potrà mai contestarne la validità.

Mi sembra del tutto inutile che io prosegua nel tentare di riassumere la puntata visto che potete senza problemi scaricarvela e godervela appieno. Ma fatelo subito perché tra due ore si gioca a calcio.

Arab Strap If There's no Hope for Us
Zladko Vladcik I'm the Anti-Pope
Devendra Banhart Long Haired Child
The Magic Number Long Legs
Tv on the Radio Wolf like Me

01 giugno 2007

Hasta la sconfitta siempre

Saranno state le tenebre che avvolgevano lo studio vista la straordinaria collocazione serale della trasmissione, sarà stata l'emozione di avere come ospite addirittura il caporedattore di OCC, sarà stato il senso di responsabilità di dover mantenere un livello consono agli standard del giovedì sera, sarà stato lo stordimento causato dal parlare di Cuba, patria politica d'elezione del team di UdE...
Sarà stato quel che è stato, ma decisamente si poteva fare di meglio e mi dispiace. Però l'ospite è sacro quindi è meglio parlare del suo viaggio piuttosto che mettersi a piangere.

La Cuba di Cili e Stief (ospite silenzioso) è un paese ideale per farsi fregare del denaro, ma con garbo. Il turista italiano, a quanto pare, viene assalito da decine di persone che per le ragioni più diverse (amicizia, parentela, pratica sportiva) sono emotivamente legate all'Italia e vogliono sdebitarsi offrendo affari a condizioni vantaggiosissime che in coscienza potete anche rifiutare, ma come sempre anche la scelta più banale si riflette in un problema etico di portata universale: in questo caso si tratta di scegliere tra grinta e pensiero debole. Dite pure la vostra.

Ovviamente Cuba è molto altro: è la musica che il Cili ci ha fatto ascoltare, sono i paesaggi che ci ha descritto anche se non li ha mai visti, sono i contrasti tra le strade dissestate e i centri commerciali per turisti, sono i ricordi del passato rivoluzionario ma il tempo concessoci dall'ospite non è stato sufficiente per sviscerare appieno il suo viaggio ma più che abbastanza per stupirci con aneddoti strabilianti e un finale a sorpresa che getta una nuova luce sui rapporti sociali dei dj's.

Si sa che prima che le cose vadano meglio devono necessariamente andare peggio, quindi io invito tutti a riconoscere questa puntata non come un pessimo punto di approdo ma un motivante punto di partenza per fare meglio la prossima settimana. Se volete scaricatevi la puntata. Altrimenti no.

22 maggio 2007

Io gli voglio bene come se fosse normale


Un anno fa il Tuniz prendeva possesso di un microfono di UdE e cominciava ad attorcigliare il cavo delle cuffie, un anno fa il Muci raccontava sulle nostre frequenze un drammatico ma suggestivo viaggio in Marocco. Un anno fa.
Oggi il Tuniz è ancora qui e Iacopo, compagno di viaggio del Muci, ha deciso di replicare al racconto del collega e correggerne le imprecisioni. Ciò è giusto perché noi siamo sostenitori e fautori dell'esattezza in tutti gli ambiti.
Il viaggio si diapana su due intense settimane, una delle quali viene dedicata alla Spagna, ma di questa non parliamo perché Iacopo preferisce concentrarsi sul Marocco, dal momento che è qui che si collocano i fatti salienti. Inoltre conoscerli da un punto di vista differente aiuta a ricostuire compiutamente le vicende e dipanare i misteri; come in una buona puntata del vostro telefilm preferito.

Tutto inizia quando i nostri eroi accettano di farsi preparare un'insalata da un beduino che evidentemente non l'aveva lavata: il male più antico dell'uomo è in agguato e coglie il nostro eroe mentre si trova su un bus di seconda classe (ma senza galline) che attraversa il niente. Iacopo lascia che il Muci ritorni in Spagna e si ferma lì, dove a logica nessun turista dovrebbe spingersi ma gli alberghi sono comunque tutti pieni. L'ipersenibilità intestinale è scomoda in viaggio, ma dà modo di conoscere un sacco di gente interessante, come albergatori accomodanti, taxisti ignari dell'avvento dell'euro ma consci dell'imminente fine del petrolio, gentili signore anglofone e tutto uno stuolo di gente simpatica e interessata alle vicende di questo curioso toscano poliglotta.

Se avete l'accortezza di usare acqua imbottigliata, però, in Marocco si mangia bene e sano, sicuramente meglio che in Francia, ma il consiglio è di non assumere troppe sostanze piccanti se il vostro metabolismo è temporaneamente fuori controllo. Sul serio.
Se invece avete la disattenzione dalla vostra parte potete anche riuscire a perdere del denaro al gioco delle tre carte sulla piazza di Marrakesh, dimostrando ancora una volta che in certe situazioni l'unico modo per vincere è non giocare. Se avete soldi che vi avanzano dateli alla radio, piuttosto.

Speriamo che il Muci scarichi la puntata così che si possa creare tensione dialettica tra i compagni di viaggio, ma io sono comunque soddisfatto perché sono riuscito a scrivere un post in cui il tema dominante è il cagotto, ma senza mai nominarlo: siamo pur sempre in fascia protetta.

Questo oggi, chissà tra un anno...

Ikara Colt Sink Venice
Bright Eyes Arc of Times
Interpol Nork
Gorillaz Demon Days
Stereophonics Dakota

15 maggio 2007

La risposta può anche essere no

Finalmente una puntata regolare con conduttori in studio, ospite narrante e io a studiare in un angolo dello studio.

Pietro ci racconta un viaggio all'insegna della versatilità: partito da Reggio Emilia con gli amici per andare in Croazia, a Monfalcone scopre con disappunto che uno dei suoi compagni di viaggio è stato colto da otite e quindi rimediare si dirige verso Budapest. Perché? Non ho capito bene ma apprezzo la decisione con cui ci si adatta al modificarsi delle circostanze.
E così attraverso la Slovenia e la Croazia si raggiunge l'Ungheria con l'abitacolo della macchina pieno di fumi di scarico che magari non sono piacevoli, ma quando si è in "modalità viaggio" non bisogna rompere il ritmo e non ci si ferma per nessun motivo. Neanche per vedere il Balaton che in effetti è solo una grossa pozzanghera limacciosa la cui attrattiva turistica è decisamente sopravvalutata.

Non vale la pena fermarsi a dormire sul lago anche perché, se posso aggiungere un commento legato all'esperienza personale, nella ridente cittadina di Balatonfured si situa uno dei campeggi più ridicolmente costosi della storia, forse dal momento che offre la connessione internet; quindi avanti verso la capitale con il suo goulash e il suo traffico pesantissimo che però viene visitata in un tempo decidamente troppo breve.

Per il ritorno a casa Pietro ha preferito scegliere una rotta diversa e attraversare una città che può essere descritta con quattro parole: tedesco, duomo, imponenza e sole. Si tratta ovviamente di Vienna. Neppure in questo caso la visita è stata curata nei dettagli e particolarmente approfondita, ma c'erano problemi più grossi da risolvere, forse legati anche al fatto che i nostri eroi durante i dieci giorni di viaggio hanno interagito solo tra di loro, rimanendo una specie di nucleo isolato dall'ambiente che attraversavano.

UdE fa anche radio utile. Viaggiare in auto acuisce le tensioni tra le persone, ma se anche voi siete convinti che "tanto peggio, tanto meglio" allora per alzare il livello dello scontro nulla funziona bene come il fissarsi per ore in cagnesco. Provare per credere.

Si fanno anche affermazioni pesanti: ogni città ha un campeggio. E la vostra? Rifletteteci mentre scaricate la puntata.

Dove devo andare per andare dove voglio andare? Sempre dritto finché non trovi!

Placebo Bulletproof Cupid
Soul Coffin Misinformed
Massive Attack Karmacoma
Running 2
Jeff Beck Brush With the Blues

08 maggio 2007

Tra la trasmissione e il blog...

Tra la trasmissione e il blog c'è di mezzo il Primo Maggio. Il post della puntata del 23 Aprile non è mai stato scritto, perché l'università è crudele e richiede il suo tributo di sangue e sudore. Il 30 Aprile non c'è stata trasmissione perché tra un microfono e una griglia scegliamo la griglia, soprattutto se vegetariana. La puntata del 7 Maggio è andata in onda ma non esiste alcuna registrazione e la responsabilità va imputata soprattutto al sottoscritto.
E' inutile stare a recriminare sui civa bruciati, quindi saniamo tutto con un post globale.

Per quel che riguarda il 23 diciamo subito che non c'era ospite, il che non è un problema visto che la nostra mente è così rutilante di materiale che ce la siamo cavata egregiamente. Come potete intuire se ci seguite dall'alba dei tempi la discussione è fatalmente finita sul sesso, ma l'impegno per trovare argomenti diversi non è mancato. C'è stata la parentesi in triestino con telefonata da casa, il concorso per il pubblico e lo spazio autoreferenziale in cui ognuno cerca di mettere gli altri in imbarazzo. Ma la cosa che conta è che abbiamo parlato ancora una volta di morale; in particolare il tema di oggi è l'etica del lavoro: se tutti sono a Barcola chi manda avanti la baracca? La risposta la conoscono tutti, ma per riderci sopra guardatevi questo. E comunque bisogna lavorare meno per lavorare tutti, a meno che non si stia parlando di griglia e tutti abbiano improvvisamente trovato un altro impegno. Non aggiungo altro perché questa puntata la potete scaricare.

Patrick Wolfe The Libertine
The Postal Service Such Great Heights
We Are Scientist
Ben Harper With My Two Hands
Green Day When I Come Around
Gogol Bordello

L'ospite di ieri, invece, è Barbara, che ha trascorso dieci settimane negli Stati Uniti, lavorando presso l'Hubble Space Telescope Center di Baltimore ma visitando anche altre città degli States.
Io non ho capito bene che tipo di lavoro ha svolto perché la discussione si è concentrata sui problemi di convivenza con i ragazzi di una confraternita, con abitudini orripilanti e un'alimentazione fantascientifica.A UdE siamo sempre attenti a non generalizzare mai quindi vi facciamo notare che ovviamente non tutti gli americani sono così e che spesso i problemi di coabitazione nascono anche con coinquilini della vostra stessa nazionalità.
Mancava la conduttrice a dare un filo logico alla puntata, quindi riesco a recuperare nella mia memoria solo delle sensazioni isolate e delle lezioni di vita che non scoderò mai. Ad esempio si impara che a prima vista la cacca di topo ricorda i semi di papavero: nel dubbio evitate di assaggiare e buttate via tutto. Oppure si scopre le dinamiche sociali del mondo intero si riassumono nella vita della città di New York: basta considerare che Chinatown si sta espandendo alle spese di Little Italy per intuire chi saranno i futuri dominatori del mondo. Si viene a sapere che il Guggenheim Museum delude, mentre il Metropolitan è imbattibile, contiene anche la riproduzione scala 1:boh delle piramidi di Giza (che nessuno in studio saprebbe ricostruire da zero) e ha ispirato molti film.

Se siete così stupidi da fumare ricordatevi che per ogni mozzicone di sigaretta che buttate per terra c'è un idiota che lo raccoglie bestemmiando. Sarà per sempre vostro nemico.

Un'ultima cosa: il glicine della radio è sfiorito. E adesso?

Silverchair Israel's Son
Nirvana Love Buzz
The Clash Rock the Casbah
Trabant Mission 1
Incubus Summer Romance (Anti-Gravity Love Song)
Oasis Champagne Supernova

17 aprile 2007

E poi c'era quest'altro film in cui...

Puntata inusuale questa settimana, dal momento che il viaggio ha occupato una parte secondaria della trasmissione.
Si sono dette molte parolacce (più che a O Che Chicca!), sono state presentate diverse recensioni di film (più che a UZ), si è rovinato lo studio della diretta, ognuno ha raccontato i fatti propri senza inserirli in un discorso organico, qualcuno si è innervosito, tutti hanno riso a turno e abbiamo salutato tutti quelli che chiedevano di venir salutati. E poi come al solito le solite discussioni di semantica, geografia e morale.

Ah già, c'era anche un ospite: Giambo con il suo borghesissimo viaggio sul Mar Rosso.
Come fai a dire di no ai genitori? Soprsttutto se ti ingannano con trucchi biechi e ti pagano una settimana in Egitto. Poi magari te ne penti perché ti annoi, ma la mamma è sempre la mamma.
Ad ogni modo se vi trovate a passare da quelle parti con il vostro camper, Giambo vi consiglia di iscrivervi ad un corso di sub che non solo vi conferirà un certificato spendibile in acque internazionali e presso il vostro rivenditore di fiducia di materiale subacqueo, amvi darà modo di apprezzare coralli, pescetti e relitti come mai prima.
Non aspettatevi però di trovare la solita folla di turisti itaiani: lì prevalgono i russi scorbutici (almeno in apparenza) e ubriachi (sul serio) che si appassionano alla fionda per gavettoni portata sin laggiù dal nostro ospite. A me rimane il dubbio di cosa ne pensino i delfini dei gavettoni che finiscono in mare.

Abbiamo fatto promozione alla campagna Uno straccio di laicità che cerca di sensibilizzare contro l'ingerenza mediatica della Chiesa Cattolica in questioni che non le competono e abbiamo suggerito a tutti gli ascoltatori di donare il 5 per mille alla loro radio preferita.
Ma a parte tutto questo, chi segue le vicende della radio sa che una delle cose che conta veramente è la festa del primo maggio, quest'anno con più griglie, più djs, più musica e più grinta. Vi assicuro che merita ma se volete informazioni più dettagliate potete visitare un sacco di siti, uno più bello dell'altro (o viceversa).

Perché stare davanti a un pc a scaricare la puntata quando fuori c'è il sole?

Cardigans My Favourite Game
Grinderman (I Don't Need You To) Set Me Free
The Rats Talk About the Moon
The Black Arts War on Hurricanes
Nina Simone Sinnerman

03 aprile 2007

Il piccolo bonzo

Una puntata all'insegna della malinconia, dei ricordi, dei fraintendimenti e dell'introspezione, che ha visto come protagonisti Martina e il suo viaggio in Sri Lanka.

Capitare sull'isola a fine Dicembre non è solo una buona occasione per vedere degli autoctoni vestiti da Babbo Natale, ma consente anche di constatare l'evoluzione della ricostruzione dopo la tragedia dello tsunami. I presupposti non sono dei migliori: i soldi sono arrivati ma il governo se n'è intascata buona parte per altri scopi, la gente non vuole saperne di abbandonare l'angolo di costa dove è nata quindi vive da un anno in tendopoli sulla spiaggia e come se non bastasse la gestione degli aiuti internazionali è affidata ad associazioni cattoliche che, realiste come sempre, ne approfittano per costruire chiese che comunque non frequenta nessuno.
La religione più diffusa, infatti, è il buddhismo. I suoi giovani esponenti sono solo degli adolescenti come voi e come me e quando fa caldo si fanno il bagno con la "flaida", bunteggiando di arancione le bianche scogliere dell'isola. Aggiungo per completezza che nessuno sa veramente come comportarsi quando ha a che fare con un monaco, visto che la maggior parte delle informazioni che ci arrivano in proposito, e che noi riportiamo fedelmente in trasmissione, è solo un'accozzaglia di luoghi comuni.

Se siete i soliti turisti inconsapevoli verrete circondati da nugoli di persone che vedono in voi un borsellino con due gambe, se invece avete più intraprendenza potete girare per il Bazar di Colombo tra i colori e i profumi delle stoffe e i sapori delle spezie oppure avventurarvi nelle zone controllate dalle Tigri Tamil, che chiedono l'indipendenza ma lo fanno organizzando attentati; però ghe credono troppo perché sono in pochi e non trovano nella popolazione l'appoggio che vorrebbero.

Martina è anche la regista de "Il FilmDellaRadio", presto disponibile anche nel vostro salotto grazie alla distribuzione privata. Ma perché ostinarsi a vedere i djs sullo schermo quando potete incontrarli di persona alla festa del Primo Maggio? Non lo so. Nel frattempo continuate a seguirci e a scaricare le puntate.

Tears Me and You are a Band of Losers
Microsleep Get my Name Right
!!! Hearth of Hearts
Nick Cave No Pussy Blues
Nicole Fermie 6.00 AM

20 marzo 2007

Le monetine nella tromba

Smettetela di guardare verso ovest, infatti Trieste è una porta verso l'est, a quanto ci raccontano Alessandro che hanno festeggiato lo scorso capodanno a Belgrado, la Città Bianca.

Nonostante la città sia sempre più frequentemente meta di visitatori stranieri, non è ancora un luogo "turistico" nel senso snob del termine il che rende la permanenza a Belgrado un'esperienza anche e soprattutto antropologica. Si impara ad esempio che i serbi, a differenza di quello che vi hanno insegnato a scuola, sono gente cordiale che vuole lasciarsi alle spalle un passato difficile e che al massimo guarda con un po' di sospetto gli sloveni che arrivano per le vacanze. Tra le abitudini che si impara a conoscere c'è il diverso modo di festeggiare il Capodanno: si dà il benvenuto al nuovo anno mangiando e si esce verso le due.

Per fortuna in occasione delle feste i prezzi rimangono bassi (almeno basandosi sul paniere istat usuale, cioè la birra) ma in compenso tutti gli edifici che meriterebbero di essere visitati sono chiusi, compreso il museo dedicato a Tesla che era serbo e che io personalmente ringrazio tutte le mattine per aver inventato la radio. Poco male perché ci si consola senza difficoltà con lo spettacolare panorama che offre la fortezza, in particolare la vista della confluenza tra la Sava e il Danubio è da togliere il respiro.

Del passato socialista rimangono poche vestigia ufficiali, come il Mausoleo di Tito, ma molte tracce nel tessuto urbano, con casermoni che male si inseriscono tra palazzi risalenti a epoche più remote. Però se siete dei nostalgici come noi di Uscita di Emergenza c'è un locale che fa per voi: l'atmosfera adeguata e qualche bicchiere di Rakia aiutano a rievocare il passato.

Abbiamo fatto gli auguri ai papà, soprattutto a quelli che ci ascoltano in streaming. Gli altri possono scaricare la puntata, che non è mai stata registrata così bene, visto che essendo in studio a sostituire indegnamente il Tuniz potevo attaccarmi direttamente al compressore.

Arab Strap The Shy Retirer
Adriano Celentano Grazie Prego Scusi
Felix da Housecat Short Skirt

06 marzo 2007

Non solo kebab!

Un gradito ritorno a Uscita di Emergenza: dopo l'India, Anna è tornata a raccontarci la sua vacanza a Berlino. In realtà si tratta di tre mesi di mobilità internazionale trascorsi a guardare film in lingua originale e ad esercitarsi con il tedesco. Se lo faccio io è una vacanza, ma se studi SSLMIT e vinci il bando MOVE ti pagano pure.

I soldi però non servono, perché Berlino è una città estremamente economica: per gli acquisti vi consigliamo il mercato del quartiere turco. Se siete delle persone per bene forse qualche commerciante turco vi offrirà anche del cibo, se siete i soliti maleducati non disperatevi perché comunque si può gustare la cucina proveniente dai paesi più disparati e ad una spesa ridicola.

I Berlinesi non sono chiusi e riservati come i tedeschi del nostro immaginario o quelli che incontriamo a Lignano e infatti prendono pure in giro i loro connazionali per la loro rigidità; però sono timidi e non è facile entrare in contatto con loro, accade quindi che per conoscere gente ed esercitare la lingua ci si avvalga del Tandem, che non è un veicolo e spesso viene considerato dai ragazzi come uno dei tanti modi più o meno efficaci per provarci con le tipe.

Il tempo fa schifo, ma non importa, visto che ci sono moltissimi locali, né convenzionali né di tendenza ma semplicemente belli, tanto che merita fare un estenuante viaggio in treno+autobus per di poter passare il capodanno in uno di essi.

Continuano i concorsi: oggi in palio un passaggio in macchina offerto dal Tuniz per andare a sentire insieme il concerto dei Trabant al Deposito Giordani. Se non siete stati fortunati e rapidi come Carmelo che ci ascolta in streaming dalla provincia di Crotone, vi consiglio di andare comunque a sentirli sabato a Pordenone. Oppure passare il tempo riascoltando la puntata.

Tiga Brothers
Seed Aufstehn
Moe ve Otesi Sonu Belli
Babyshambles Fuck Forever
Gomo Wonder

27 febbraio 2007

Abbronzatura a diffrazione

Questa settimana raccontiamo del viaggio di Swami in Brasile.
Per i pochissimi che non lo sanno Swami suona nei Berimbau e infatti è andato con loro a San Salvador de Bahia per suonare e per studiare nuovi ritmi da importare in Italia al ritorno.
La città non è turistica come molte altre di quel paese anche se manifestazioni organizzate esplicitamente ad uso e consumo dei turisti non mchio di epatite C.

Comunque Swami e i suoi erano lì per suonare e così hanno fatto, riuscendo a farsi apprezzare dai brasiliani e a conquistarsi anche un
articolo sul quotidiano locale.


Per quel che riguarda la cucina brasiliana, avrete l'occasione di provare gli spiedini di gatto, che a quanto pare sanno veramente di
coniglio; quanto allo sport, la cosa migliore che potete fare è cimentarvi con il surf, eventualmente rischiando di procurarvi contusioni e ferite che si vanno ad aggiungere alle scottature onorevolemente conquistate sotto l'ombrellone.

Finalmente il cd dei Clash è stato regalato: la fortunata è Paola che ascolta sempre RadioFragola e che nè io nè il Tuniz conosciamo personalmente. Anch'io vorrei ascoltare sempre RF, ma da un paio di settimane a questa parte sono tornate le interferenze e per di più oggi ad un certo punto la frequenza è diventata 104.6. Come dj della rete cercherò di fare qualcosa, come ascoltatori voi potete scaricarvi la puntata.

Y Victimized Positions
Timbalada Toque do Timbaleiro
Common Be
Nicole Fermie Good Girls
Bloc Party Two More Years

20 febbraio 2007

Dieci, Cento, Mille Buddha

Continuiamo a lamentarci dei viaggi: questa settimana tocca a Giulia raccontare il suo viaggio in Thailandia svoltosi addrittura la settimana scorsa.

Si parte con i migliori presupposti visto che lei è l'unica ragazza su una corriera di cinquantenni e neppure il viaggio in aereo schiacciata tra il finestrino e un compagno di viaggio un po' ingombrante è particolarmente godibile.
Per fortuna l'aeroporto di Bangkok è il più grande del mondo, ipertecnologico e con tanto di comitato di accoglienza con ghirlande d'orchidea: peccato che all'esterno l'inquinamento sia estremo e l'odore nauseabondo che pervade la città risulti insostenibile.

Tra le chicche della città dobbiamo assolutamente citare il mercato galleggiante in cui il bravo turista può acquistare cibo, artigianato e soprattutto stoffe dai motivi non particolarmente originali (sempre che non abbia già provveduto a rubare la coperta dell'aereo), meno interessante è lo spettacolo di danza folkloristica thailandese mentre assolutamente raccapricciante mi è sembrato un'altro spettacolo di folklore sulla cui descrizione forse in studio ci si è creduto un tantino troppo.

Anche questa settimana UdE per il sociale.
Se dovete viaggiare in aereo bevete molto e se sentite che vi si sta coagulando il sangue nelle vene rimediate con un'aspirina.
Se siete donne non rivolgete la parola ai monaci buddhisti e soprattutto non scagliate alcun oggetto contro di loro.
Se siete persone civili non comprate come souvenir prodotti abominevoli quali il balsamo di tigre.

Visto che a quanto pare nel 2050 sarà tutto finito vi conviene sbrigarvi a scaricare la puntata e a telefonare in diretta per vincere il cd dei Clash.

Evermore It's too Late (Dirty South Remix)
Stereophonics Dakota
Jimmy Eat WorldThe Middle
Nicole Fermie Making Memories

13 febbraio 2007

Siate spietati!


Non se ne può più di gente che viene in trasmissione a decantare le lodi del posto che ha visitato, a raccontare quanto si è divertita e quanto bene si mangiava: bisogna essere critici anche nei confronti delle proprie vacanze.

Animata da questo spirito Gisella ha sfidato il Tuniz in uno scontro su pregi e difetti dell'Australia. Gisella ha trascorso un mese nel sudovest del paese ospitata da un famiglia non particolarmente grintosa: passava le giornate davanti alla tv, anche quando si trasferiva al mare e l'unico cambiamento rispetto alla routine è stata una serata al bowling.

La natura è bella, ma c'è chi rimane traumatizzato dalla possibilità di venir squartato dai canguri, graffiato dai gatti selvatici e accecati dagli uccelli, come se questo non potesse accadere anche salendo in via Cologna. L'oceano c'è ma è meglio non farci il bagno, in compenso si può fare surf anche sulla sabbia, che rimane stupenda.

Gli australiani sono strani: a volte le ragazze non si depilano e la gente gira scalza per essere a contatto con il pavimento dei supermercati. Si racconta che alcuni di essi passino il tempo raccogliendo gli esoscheletri delle cicale e se li appendano sui vestiti, ma ovviamente sono solo delle leggende.
La realtà è che è difficile farsi accettare: gli autoctoni sono poco amichevoli e un tantino supponenti e finalmente il fatto di essere italiani non basta ad aprire tutte le porte.

Il cibo ve lo sconsigliamo decisamente, perché è pieno di ormoni, fa ingrassare e non è neppure particolarmente buono (vedi il vegemite), neanche se si rispetta alla lettera la ricetta di preparazione e se ci si abitua fin da piccoli.
Però in Australia nessuno si sognerà mai di rubarvi la macchina (o la bici, sic!) perché sono troppo onesti anche solo per andare a scuola senza divisa. Interessante in un paese nato come centro di detenzione.

Anche in Australia ci sono le radio libere e forse anche lì regalano i cd. Forse con più successo di noi, visto che il doppio cd tributo ai Clash rimane in palio anche per la prossima settimana. Vi prego chiamate! Non costringetemi a fingere di essere un anonimo ascoltatore.

Prisoners London's Burning
The Cruel Sea Better Get a Lawyer
Butterfingers FIGJAM
Sparkadia Morning Light
Josh Pyke Middle of the Hill

07 febbraio 2007

Ciabatte di antilope o scarpe da ginnastica?

La meta del viaggio di questa settimana è un paese poco toccato dal turismo di massa: la Mauritania.
Edi ci ha raccontato che un tempo la Mauritania, grazie a migliori condizioni climatiche e in virtù della sua posizione strategica al crocevia di importanti carovane transahariane, godeva di una discreta prosperità; ma lo sviluppo delle rotte marittime alternative e una tremenda siccità che dura ormai da trent'anni unita alla mancanza di materie prime proprie ha drammaticamente impoverito il paese, la cui capitale è ormai una grande baraccopoli.
Oltre al problema del basso reddito la Mauritania ha vissuto anche una difficile situazione politica che paradossalmente potrebbe risolversi proprio grazie ad un golpe di stampo democratico, per non parlare delle tensioni tra le diverse etnie e lo scontro continuo tra l'attaccamento ai valori tradizionali e il modello occidentale. Se sei disposto ad aspettare che passi la tempesta di sabbia per fare qualunque cosa, allora la tenda tradizionale è l'abitazione ideale nel deserto, ma se hai esigenze diverse ti serve una casa in muratura e qualcuno che te la spolveri dalla sabbia.

Insomma c'è poco da ridere, ma bisogna sdrammatizzare quindi abbiamo anche ascoltato parecchi brani di musica mauritana tradizionale e contemporanea (nonostante io abbia serie difficoltà a distinguere i primi dai secondi), ma rimane assodato che dal vivo è tutta un'altra cosa.

Vi consiglio di aspettare con ansia la puntata di lunedì perché i vertici del programma promettono grandi novità anche se io non so quali visto che sono sempre l'ultimo a cui spiegano le cose. Credo si tratti di cd in regalo, a occhio un tributo ai Clash, ma per saperlo dovrete (dovrò) aspettare lunedì.

Stylophonic Baby Beat Box
Anja Garbarek The Last Trick


25 gennaio 2007

Ma lei parla cinese?

Questa volta il Tuniz, eccezionalmente in qualità di ospite/coconduttore, ci racconta il suo viaggio a Shangai, luogo così curioso che anche i suoi abitanti non possono far altro che meravigliarsi di loro stessi.
La città è grandissima, affollatissima e costantemente avvolta da una cappa di smog che costringe gli abitanti a girare con la mascherina sulla faccia, oggetto che nelle loro intenzioni dovrebbe servire anche a limitare la propagazione di malattie e che penso il Tuniz abbia usato per non far notare la pesantezza del suo alito (infatti in aereo non è consentito portare il collutorio).
I prezzi sono risibili per gli standard europei, ma spostarsi in taxi è ancora più vantaggioso visto che l'autista non ha diritto ad essere scorbutico e se non vi saluta potete rifiutarvi di pagare la corsa; quanto ai risciò, non ce n'è traccia.
Se invece cercate materiale con marchi contraffatti sappiate che state infrangendo la legge ma se questo non vi reca alcun disturbo a Shangai c'è un palazzo di cinquanta piani dedicato alla roba taroccata dove, se sapete trattare, potete trovare (quasi) tutto a prezzi modici.
Inutile dire che il cibo che si consuma lì non ha molto a che fare con quello che vi propinano nei ristoranti cinesi, anche considerato che la maggior parte degli ingredienti utilizzati nelle ricette locali in italia non si trovano.
Comunicare in cinese è facile, soprattutto se sei cinese; in alternativa il turista sprovveduto può contare sui sottintesi e sperare nell'intelligenza altrui. Ma il Tuniz è tutt'altro che sprovveduto, infatti ha studiato con occhio fisico la distribuzione di cani sul territorio della città deducendone una legge interessante; interessante quanto il locale codice della strada.

Per quel che riguarda la musica, la scena cinese è drammatica: le radio trasmettono solo pop cinese inascoltabile e il rock che qui siamo abituati ad ascoltare lì è praticamente illegale e viene suonato di nascosto dalla polizia.
Quindi il consiglio è quello di riascoltarvi la puntata (stavolta registrata alla perfezione) e rimanere comunque sintonizzati su RadioFragola che può sicuramente offrirvi la musica che cercate.

Kaiser Chief Everyday I Love You Less and Less
Gwen Stephani Harajuku Girls
Demian Marley Hey Girl

16 gennaio 2007

Da Muggia a Chicago



Questa settimana abbiamo celebrato il ritorno di Max: il nostro ascoltatore più affezionato, tanto legato a questo programma che tutte le settimane (tranne quando io provocavo qualche disastro) si scaricava le puntate dalla lontana e freddissima (nonchè ventosissima) Chicago.
Anche se alloggiato in un seminario, il nostro eroe non era certamente in Illinois per ragioni teologiche, bensì all'interno di un programma di scambio di studenti di dottorato, il che gli ha dato la possibilità di fare esperienza dell'ambiente accademico statunitense oltre che di tutto il resto che la città ha da offrire.
Infatti vivere a Chicago ha i suoi bei lati positivi: cinema, musei, locali che non chiudono alle nove, almeno un concerto ogni sera e se vogliamo anche la skyline più bella degli Stati Uniti.
Tanto per generalizzare diciamo che gli americani sono coccoli ma superficiali, ma per fortuna l'ambiente, soprattutto all'interno dell'università, è internazionale e quindi potete farvi gli amici che volete, anche considerato che come al solito gli italiani sono idolatrati e non hanno alcuna difficoltà a farsi ben volere.
Qualche consiglio pratico: vi hanno detto che se comprate qualcosa in USA poi alla dogana dovete pagare l'IVA? Non è vero, basta rispondere negativamente quando vi chiedono se avete qualcosa da dichiarare. Siete convinti che la metropolitana sia un treno sotterraneo? Andate a Chicago e vi ricrederete. Siete stanchi della bora a raffiche? Sempre a Chicago potete trovare un vento che soffia con continuità. Non fate che lamentarvi di quanto sia falsa l'immagine che i film ci offrono dell'America? Risparmiate il fiato, perché è tutto vero. Non avete mai capito la differenza sostanziale tra radio e tv? Aspettate lo streaming e ne rimarrete ancora più confusi.
Un po' di attenzione anche alla salute, quindi smettiamola con i cibi genuini e accettiamo finalmente la lezione che ci insegnano gli Stati Uniti: il cibo va imbottito di conservanti e assunto in proporzioni estreme.
Solo il vegetarianesimo vi può salvare.

Si rockeggia da Muggia a Roiano? No, io mantengo intatta la grinta almeno fino a Grignano ma non ho capito se il mio computer la pensa allo stesso modo. Fino a che non determino come è stata codificata la registrazione o qualche nerd non me lo spiega vi invito a visitare il blog di Max con il resoconto della sua esperienza e le foto scattate durante i quattro mesi di permanenza a Chicago così vi preparate qualche domanda da porgli in una probabile seconda puntata sul suo viaggio.

The Strokes Room on Fire
Maximo Park Apply some Pressure
Architechture in Elsinki Do the Whirlwind
Chicks on Speed Mind your own Business