25 gennaio 2007

Ma lei parla cinese?

Questa volta il Tuniz, eccezionalmente in qualità di ospite/coconduttore, ci racconta il suo viaggio a Shangai, luogo così curioso che anche i suoi abitanti non possono far altro che meravigliarsi di loro stessi.
La città è grandissima, affollatissima e costantemente avvolta da una cappa di smog che costringe gli abitanti a girare con la mascherina sulla faccia, oggetto che nelle loro intenzioni dovrebbe servire anche a limitare la propagazione di malattie e che penso il Tuniz abbia usato per non far notare la pesantezza del suo alito (infatti in aereo non è consentito portare il collutorio).
I prezzi sono risibili per gli standard europei, ma spostarsi in taxi è ancora più vantaggioso visto che l'autista non ha diritto ad essere scorbutico e se non vi saluta potete rifiutarvi di pagare la corsa; quanto ai risciò, non ce n'è traccia.
Se invece cercate materiale con marchi contraffatti sappiate che state infrangendo la legge ma se questo non vi reca alcun disturbo a Shangai c'è un palazzo di cinquanta piani dedicato alla roba taroccata dove, se sapete trattare, potete trovare (quasi) tutto a prezzi modici.
Inutile dire che il cibo che si consuma lì non ha molto a che fare con quello che vi propinano nei ristoranti cinesi, anche considerato che la maggior parte degli ingredienti utilizzati nelle ricette locali in italia non si trovano.
Comunicare in cinese è facile, soprattutto se sei cinese; in alternativa il turista sprovveduto può contare sui sottintesi e sperare nell'intelligenza altrui. Ma il Tuniz è tutt'altro che sprovveduto, infatti ha studiato con occhio fisico la distribuzione di cani sul territorio della città deducendone una legge interessante; interessante quanto il locale codice della strada.

Per quel che riguarda la musica, la scena cinese è drammatica: le radio trasmettono solo pop cinese inascoltabile e il rock che qui siamo abituati ad ascoltare lì è praticamente illegale e viene suonato di nascosto dalla polizia.
Quindi il consiglio è quello di riascoltarvi la puntata (stavolta registrata alla perfezione) e rimanere comunque sintonizzati su RadioFragola che può sicuramente offrirvi la musica che cercate.

Kaiser Chief Everyday I Love You Less and Less
Gwen Stephani Harajuku Girls
Demian Marley Hey Girl

16 gennaio 2007

Da Muggia a Chicago



Questa settimana abbiamo celebrato il ritorno di Max: il nostro ascoltatore più affezionato, tanto legato a questo programma che tutte le settimane (tranne quando io provocavo qualche disastro) si scaricava le puntate dalla lontana e freddissima (nonchè ventosissima) Chicago.
Anche se alloggiato in un seminario, il nostro eroe non era certamente in Illinois per ragioni teologiche, bensì all'interno di un programma di scambio di studenti di dottorato, il che gli ha dato la possibilità di fare esperienza dell'ambiente accademico statunitense oltre che di tutto il resto che la città ha da offrire.
Infatti vivere a Chicago ha i suoi bei lati positivi: cinema, musei, locali che non chiudono alle nove, almeno un concerto ogni sera e se vogliamo anche la skyline più bella degli Stati Uniti.
Tanto per generalizzare diciamo che gli americani sono coccoli ma superficiali, ma per fortuna l'ambiente, soprattutto all'interno dell'università, è internazionale e quindi potete farvi gli amici che volete, anche considerato che come al solito gli italiani sono idolatrati e non hanno alcuna difficoltà a farsi ben volere.
Qualche consiglio pratico: vi hanno detto che se comprate qualcosa in USA poi alla dogana dovete pagare l'IVA? Non è vero, basta rispondere negativamente quando vi chiedono se avete qualcosa da dichiarare. Siete convinti che la metropolitana sia un treno sotterraneo? Andate a Chicago e vi ricrederete. Siete stanchi della bora a raffiche? Sempre a Chicago potete trovare un vento che soffia con continuità. Non fate che lamentarvi di quanto sia falsa l'immagine che i film ci offrono dell'America? Risparmiate il fiato, perché è tutto vero. Non avete mai capito la differenza sostanziale tra radio e tv? Aspettate lo streaming e ne rimarrete ancora più confusi.
Un po' di attenzione anche alla salute, quindi smettiamola con i cibi genuini e accettiamo finalmente la lezione che ci insegnano gli Stati Uniti: il cibo va imbottito di conservanti e assunto in proporzioni estreme.
Solo il vegetarianesimo vi può salvare.

Si rockeggia da Muggia a Roiano? No, io mantengo intatta la grinta almeno fino a Grignano ma non ho capito se il mio computer la pensa allo stesso modo. Fino a che non determino come è stata codificata la registrazione o qualche nerd non me lo spiega vi invito a visitare il blog di Max con il resoconto della sua esperienza e le foto scattate durante i quattro mesi di permanenza a Chicago così vi preparate qualche domanda da porgli in una probabile seconda puntata sul suo viaggio.

The Strokes Room on Fire
Maximo Park Apply some Pressure
Architechture in Elsinki Do the Whirlwind
Chicks on Speed Mind your own Business