30 ottobre 2006

Olbia... provincia di Olbia

Questa settimana ritorniamo in Sardegna e in particolare andiamo a visitare l'arcipelago della Maddalena in compagnia di Andrea che ci racconta le sue due settimane trascorse in campeggio con gli amici ma con il supporto logistico e alimentare dei genitori di un'amica che hanno la base in un camper dislocato poco lontano.

Il campeggio è anche carino, con l'accesso diretto al mare e alle bellissime spiagge dell'arcipelago e con i vicini romani simpatici ma i prezzi in gioco mi risultano inconcepibili nella loro enormità, rimanendo comunque più bassi di quelli medi della Costa Smeralda di fronte ai quali la mia mente vacilla.
Senza essere troppo venali rimane il fatto che la zona circostante è stupenda: le scogliere di Orosei con gli agriturismi e l'ottimo cibo, il mare di fronte a S. Teresa di Gallura con la gente che rischia seriamente la vita facendo surf tra le rocce e, per farsi un po' di cultura, anche i villaggi nuragici.

Il clima è stato un po' meno favorevole: caldissimo e senza un filo di vento tanto che Andrea si è scottatp la fronte e si è pure preso un edema assumendo il tipico aspetto alla Frankestein (che però è il professore e non il mostro, che non ha nome) che gli da comunque la possibilità di farsi notare camminando per Porto Cervo.
A proposito di luoghi per ricconi: se sentite la mancanza di Berlusconi è inutile che andiate a cercarlo lì, a quanto pare da quando ha perso le elezioni non si fa più vedere così spesso. Peccato.

Sul blog è irriproducibile, ma se vi scaricate la puntata potete anche gustarvi le imitazioni di Andrea.









Stylophonic Baby Beat Box
Chicks on Speed For Old Boys
CSS Meeting Paris Hilton

24 ottobre 2006

Mi casa es tu casa!

Gianmaria e Simone ci hanno raccontato questa settimana il loro viaggio in Messico svoltosi all'insegna della disorganizzazione più totale. A partire dall'arrivo all'aeroporto di Città del Messico: senza il supporto informatico da Trieste di un fidato amico non avrebbero neppure saputo dove andare a dormire.
I pernottamenti successivi sono altrettanto estemporanei: la cantina di uno sconosciuto, rustica ma economica, l'ostello unto gestito da uno sciamano ex cuoco/giornalista, una palafitta sulla spiaggia in mezzo alla tempesta e così via...

L'accoglienza riservata dai locali inizialmente è fredda, ma appena si rendono conto che Giamma e Simo sono italiani si aprono le li trattano come divinità, con la sola eccezione della banda di ragazzini che tenta di derubarli sulla spiaggia e a cui i nostri eroi prodemente sfuggono.

Attorno alla capitale sicuramente ciò che merita di essere visto sono le rovine atzeche (Teotihuacán in primo luogo), ma una parte rilevante della sua bellezza il Messico la deve alle spiagge e alle onde così alte da ispirare morte certa. Affrontarle è quindi un dovere, così come nessun viaggiatore che si rispetti può permettrsi di non assaggiare le salse ultrapiccanti o altre peculiarità alimentari come il mezcal allo scorpione e le bevande con le formiche. L'unica cosa non sperimentata direttamente dai nostri ospiti è stato il peyote, un cactus da cui si ricava la mescalina, ma personalmente non credo ne avessero bisogno perchè tra jet-lag allucinogeni e disturbi della personalità ce n'era già abbastanza per chiedere aiuto a uno sciamano.

In conclusione, se si fa un po' di attenzione che l'acqua che si beve sia purificata e non si è disturbati dalla densità di dossi artificiali lungo le strade, il legame affettivo che si stabilisce con il Messico e la sua gente è strettissimo tanto che per entrambi la parte peggiore del viaggio è stata proprio il ritorno a casa.

In attesa di foto originali beccatevi queste e scaricatevi la puntata.








Goldfrapp Ride a White Horse
Kelis Trick Me
Daddy Yankee Lo Que Pasó, Pasó
The Killers Smile Like You Mean It
Pearl Jam You Are

18 ottobre 2006

I Geki di Dario

Per una volta raccontiamo di un viaggio all'insegna del riposo totale: Dario ci descrive la sua vacanza alle Maldive.

Tra le 1196 isole che compongono l'arcipelago (anche se il numero potrebbe quasi essere variabile) ci sono quelle deserte per i turisti, quelle affollate di turisti e quelle piene di rifiuti dei turisti, il che vi rende facile immaginare che il turismo sia uno dei mezzi di sostentamento più importanti per la nazione.

Tra le isole del primo tipo c'è quella su cui Dario ha passato la maggior parte della sua vacanza, dedicandosi al rilassamento più completo e soprattutto alle immersioni: acqua limpida e pesci stupendi sono una tentazione irresistibile che solo la presenza di pescecani riesce a spegnere parzialmente.

Tra le isole affollate c'è invece la capitale Malé, una delle città più densamente popolate del mondo; se ci si aggiungono i turisti diventa difficile camminare e lo potete dedurre dall'immagine qui sotto. Nonostante il massiccio e continuo flusso di occidentali, comunque la gente della capitale è ancora legata alle proprie tradizioni e anche alla sabbia delle sue spiagge, dal momento che in aeroporto ci sono dei controlli per evitare che uno se ne porti un poca a casa.

La stagione consigliata per visitare le Maldive è il periodo Novembre - Aprile: l'inverno è secco e temperato e la stagione dei monsoni non è propriamente consigliabile; poi vi conviene amare il cibo piccante e speziato, anche se spopolano pure il riso bollito e il pesce alla griglia.

In trasmissione si è fatto anche del moralismo: il team di UdE vi raccomanda di non rubare la sabbia, non uccidere i gechi, non dire parolacce e soprattutto non lasciare in giro i vostri rifiuti.








Vitalic My Friend Dario
Artic Monkeys A Certain Romance
Beck Loser
Art Brut Emily Kane
Chicks on Speed Euro Trash Girl

10 ottobre 2006

Travellers, not Tourists

Questa settimana mettiamo fine alla sequela di ospiti provenienti dalla radio e partiamo con Germano alla volta della Scandinavia in un avventuroso Interail di ben 22 giorni.

Germano e i suoi due compagni di viaggio, dopo una tappa iniziale a Berlino, hanno visitato in lungo e in largo i tre paesi scandinavi, alternando l'uso di treno, autobus, automobile e nave e con il preciso intento di vivere i luoghi che incontravano lungo il percorso, invece di comportarsi come il turista classico che "arriva, sporca e se ne va", se ci sono riusciti non sta a me giudicarlo.

La prima tappa degna di nota, e anche la più bella, è Stoccolma che in contrasto con lo stereotipo della perfetta organizzazione nordica accoglie i nostri eroi lanciandoli in una serie di piccoli disagi logistici, da cui si salvano anche e soprattutto grazie ad un gentilissimo magnate delle telecomunicazioni conosciuto in autobus. In realtà l'altruismo è una costante, infatti anche il giornalista e radioamatore inglese onnipotente salva i viaggiatori dalle difficoltà; le ragioni per cui li aiuta rimangono però ignote...

Una vera chicca del viaggio è la Trombonave, una nave tax-free che nel fine settimana viene assalita da giovani scandinavi il cui intento è chiaramente deducibile dal nome dell'imbarcazione; l'unico problema è che durante la settimana è una comune nave per famiglie ma questo non ha impedito ai nostri eroi di fare conquiste.

Altra tappa rilevante è Capo Nord, dominata dal vento e dal sole di mezzanotte: se vi chiedete come fanno gli sprovveduti provenienti da ambienti sub-artici a dormire con 24 ore di luce al giorno sappiate che le ferrovie locali forniscono un kit con coperta, cuscino gonfiabile, tappi per le orecchie e maschera.

Si è parlato di renne e di ragazze scandinave: dopo un po' le prime stancano mentre le seconde no. A questo punto mi sorge il dubbio che forse avrei dovuto dedicare l'intero post alle norvegesi, ma credo che sia meglio che vi ascoltiate direttamente le descrizioni di Germano scaricandovi la puntata.



A già, stavo per dimenticare, Babbo Natale non esiste!

The Russian Futurists Paul Simon
The Kooks Sofa Song
Gwen Stefani Hollaback Girl
The Zutons Pressure Point
Stereo Type A

03 ottobre 2006

Morsi, platani e punture

Anche questa settimana raccontiamo un'esperienza di volontariato: Giulia da UZ fino in Bolivia.
Lasciamo da parte i problemi del viaggio da Verona fino a destinazione, legati essenzialmente al costo del volo e al divieto tassativo di fumo all'interno degli aeroporti brasiliani, bagni compresi, per concentrarci sulla vicenda.

Giulia ha trascorso due mesi in un orfanotrofio, facendo assistenza ai bambini, aiutandoli a fare i compiti e comunque seguendoli per tutta la giornata. Aveva in gestione quindici simpatici orfanelli che la prendevano in giro perché non parlava lo spagnolo e perché ogni tanto andava a nascondersi per fumare: il rapporto era un po' controverso a all'affetto si alternava ogni tanto il desiderio di strozzarli, ad esempio quando scoppiano piccole risse che comunque vengono prontamente risolte anche utilizzando metodi educativi non propriamente ortodossi.

A parte il lavoro di educatrice, le giornate trascorrono condividendo la vita della gente del luogo, che, dopo un'iniziale diffidenza nei suoi confronti, racconta la problematica situazione della Bolivia, ricchissima di risorse, ma non sfruttate per mancanza di strutture.
La condivisione delle abitudini locali può rivelarsi anche critica, se l'organizzazione che gestisce il luogo è la Chiesa (il cui sito internet non è www.lachiesa.it) e se ti ritrovi lì a Pasqua e quindi devi partecipare anche alla preghiera.

La vita è dura per i vegetariani, visto che il cibo standard è uno zuppone con dentro pezzi di ossa e carne, e anche il tentativo di mangiare banane si è risolto in un fallimento, dal momento che si trattava di platani.

A quanto pare due mesi sono pochi per fare un'esperienza del genere, ci vorrebbe molto di più per adattarsi e fare un'esperienza realmente significativa, ciò non toglie che al ritorno l'iniziale sconvolgimento lasci presto il passo all'abitudine e ciò che rimane sono dei ricordi e qualche foto, presto disponibili sul blog.

La registrazione la trovate qui

Lullabies Go Go Go
Reverse Il Sapore Buono delle Cose
CSS Let's Make Love and Listen to Death from Above
Lily Allen LDN
Ash Burn Baby Burn
Primal Scream Dolls