28 gennaio 2008

Autentici Antartici Autarchici

Nessun luogo è lontano, dice sempre qualcuno. L'Antartide forse si.
E se non è lontano è sicuramente freddo, secco, ventoso, isolato e desolante, insomma fa per me; però non ci sono andato io ma Filomena, che è già stata ospite di Uscita di Emergenza per raccontare il suo viaggio a Gucha e si è trovata così bene che ha deciso di tornare anche a raccontarci della sua spedizione come ricercatrice dell'OGS sull'Isola di Re Giorgio, vicino alla Penisola Antartica.
C'è molta vita da quelle parti, pinguini soprattutto, che tirano avanti come possono mentre gli scienziati se la spassano all'interno delle stazioni di ricerca.

Se hai una famiglia (magari con cane), perché vuoi portarla con te in Antartide? Per crudeltà forse.
Se sei abituato ad una dieta ragionevole, perché vuoi iniziare a nutrirti di licheni? Per crudeltà forse.
Se hai del legno, perché lo usi per costruire una chiesa? Per crudeltà forse.
Se hai una radio, perché non ascolti RadioFragola? Sempre per crudeltà, credo.

Il ghiaccio si scioglie, gli aerei cadono, le ricerche non danno risultati. Sarà sempre così? Speriamo di no. Forse il glicine della radio ci indicherà la risposta.

22 gennaio 2008

L'ennesima Trieste dell'est

Piove. Molto bene, ma non c'è bora e comunque voi la bora quella vera non l'avete mai provata, come nessuno ha mai provato il vero freddo di Budapest, o quantomeno è su questa consapevolezza che ci basiamo per chiacchierare con Adriano della sua permanenza in Ungheria.
Ovviamente i luoghi comuni sono numerosi e diversificati: il Balaton è una pozzanghera, gli Ungheresi sono gente triste, le città mitteleuropee sono un po' tutte uguali, l'ungherese non è una lingua inoeuropea; peccato che sia la pura e semplice verità.

Se vi siete stancati del tramonto sul mare dal molo audace con relative foto forse potete godervi un tramonto sul Danubio e non tornare mai più qui oppure potete andare comunque in Ungheria e scoprire che l'italiano è la terza lingua più conosciuta nel paese, il che dovrebbe suggerirvi che magari parlare in italiano all'estero non necessariamente è un'idea geniale.

Vabbè, bagni termali, agriturismi, persone, fontane... ma il problema vero rimane: è più bello lo Sziget festival o il Primo Maggio di RadioFragola? Non è mai troppo presto per cominciare a pensarci.

15 gennaio 2008

Più che un viaggio, una fuga

La pausa natalizia/mitralica è stata ovviamente meritatissima e il fatto che sia stata prolungata così tanto a causa di malanni e influenze è un dato di poco conto perché ora siamo di nuovo in piena e ricominciamo alla grande con Arianna e il suo viaggio in Irlanda.
Si tratta di un viaggio che ha un preciso obiettivo: distrarre l'amica ninfomane conducendola in luoghi di incontestabile ruralità lontano da punti di aggregazione sociale: in un viaggio lungo la costa settentrionale della terza isola più grande d'Europa da Dublino a Galway di posti del genere ce n'è parecchi, il che consente anche di fare lunghe chiacchierate con le pecore o rinfrancanti corse tra i mufloni (voi non ne sentite la mancanza?).
In questa puntata parliamo, ahime, di gente di dubbia moralità, autostop avventati, filoberlusconiani da pub e grintosi scioperi della fame, ma poi ci riscattiamo commemorando un po' a caso militanti dell'IRA e generiche vittime degli scontri di Belfast: forse non sappiamo neppure di che parliamo ma ghe crediamo abbastanza, il che non è da buttar via di questi tempi.

Il 2008, come sicuramente già sapete è l'anno mondiale della patata, un'opportunità per tutti insomma, soprattutto per gli Irlandesi, che di patate ci vivono e hanno creato ricette geniali come il purè con contorno di patate crude. Provatelo e poi raccontatemelo, io preferisco le patate al forno.

Passate una buona settimana e scaricatevi la puntata quando la caricherò, per il momento ecco la tracklist.

Cranberries Zombie
Damien Rice The Blower's Daughter
U2 Sunday Bloody Sunday
Aphex Twin To Cure a Weakening Child
Burial Archangel