23 aprile 2008

Tumulto day

Atene non fa cagare come dicono tutti, quindi mi chiedo dove sono stati in vacanza quelli che lo dicono, forse non in Grecia come Daniele, che l'ha visitata insieme alla sua classe. Solo che non e' studente, ma professore.

Il vantaggio innegabile e' che puoi inventare balle clamorose illudendo i tuoi studenti che la battaglia delle Termopili si e' svolta proprio qui e che se i musei sono chiusi non e' colpa tua. Lo svantaggio e' il senso di responsabilita'.
Un senso di responsabilita' paragonabile al mio, e che sorge quando mi rendo conto che il software non taglia le puntate. Tanto vale ascoltarci in streaming.

Ma si, andateci in Grecia, andate a vedere Delphi, Meteora, la Tessaglia e tutto il resto, ma sappiate che van via due giorni di viaggio e rischiate anche di trovare il freddo sulle montagne, perche' non ci son solo le coste.

Se non mi passa il raffreddore mi sa che non potro' mai piu' parlare. Non che abbia qualcosa da dire.

04 aprile 2008

Pero' sanno i congiuntivi

Ospiti inusuali e chiassose ai limiti del fastidio, Marlies e Roxanne non hanno potuto fare a meno di raccontarci un sacco di aneddoti piu' o meno divertenti sulla loro esperienza di erasmus belghe a Trieste. E' una storia che fa ridere, fa ridere soprattutto chi la racconta e di riflesso chi la ascolta; e' una storia di gente giovane che finisce in una citta' vecchia e cerca di imparare la lingua ma l'annuncio del prossimo treno in partenza e' un ostacolo insormontabile. E' anche una storia di convivenze felici, poche pulizie (perche' non e' sempre domenica) e una oggettiva incapacita' di cucinare.

E' una storia che, come tutte le storie non raccontate in dipartimento di fisica, insegna qualcosa, cioe' che se in italia hai un nome buffo forse e' meglio che tu eviti di andare in Belgio perche' e' probabile che quel nome diventi un insulto. Non insegna nulla sul Miawkes, ma solo per mancanza di tempo, e comunque quello che c'era da dire e' gia' stato detto qui. Per quanto riguarda il futuro nessuno puo' dire che accadra', l'unica cosa certa e' che si fa la festa del primo Maggio e voi ci dovete essere.

10 marzo 2008

Un mese senza doccia

La Valle della Morte è una valle piena di mistero. Alcuni di questi ce li racconta Iacopo che ha visitato la Death Valley nell'ambito del suo Dottorato di Ricerca e quindi si tecnicamente si trovava lì per lavoro (ma poi il dottorando è un lavoratore? chissà). Si tratta di misteri insondabili per la mente umana: come puoi non lavarti per un mese? come puoi farlo se sei una ragazza? Come puoi sapere se stai sfuggendo da un serpente a sonagli o gli stai correndo incontro? Hai bisogno di un libro di fronte ad uno spettacolo come questo?

Per la serie: "Non leggeremo, guarderemo!"

Quanto costa al chilo la valle? Perché non si chiama Valle della Piacevole Serenità? Perché il supermercato più vicino è distante come Milano da qui?

Ma soprattutto, come fanno questi sassi a muoversi da soli? Cosa li spinge a farlo? Cosa ci trovano nel loro lento, inutile e infruttuoso peregrinare? Cosa c'è dietro? Spingitori di sassi? Forse i ranger stessi? E chi spinge i ranger?

Mentre la teoria di un oscuro complotto volto a rivoluzionare l'assetto idrogeologico della valle comincia a farsi strada nella mia mente penso che forse invece di passare le giornate inutilmente potrei andare cercare fortuna nel deserto, ad esempio come parcheggiatore.

L'unico problema è che lì il glicine non fiorisce.

03 marzo 2008

Come boy-scouts

Che differenze ci sono tra Belluno e l'Islanda? Apparentemente nessuna, solo che l'Islanda è un po' più a nord.
Le altre sottili e introvabili differenze ce le ha raccontate Paolo, che ha viggiato lì tanti ma tanti anni fa però ha ancora la menoria fresca e ci ha potuto aggiungere parecchi dettagli a quello di cui ci aveva parlato Wamboo a Novembre.

Certo, il succo è sempre quello: tutto costa troppo, le strade sono quello che sono e il cibo è un po' come te lo aspetti (e se sei vegetariano puoi anche non aspettarti niente). Però chi se ne frega? Mica ci vai a vivere, quindi goditi i geyser, i ghiacciai, i fiordi, le colate di lava, il crepuscolo continuo. Ci va per vedere il niente e ascoltare il silenzio, anche se io non so come si faccia. Forse perché non ci sono mai stato e chissà quando mai ci andrò.

E le pulcinelle di mare? Tranquilli, sono sempr lì.

28 gennaio 2008

Autentici Antartici Autarchici

Nessun luogo è lontano, dice sempre qualcuno. L'Antartide forse si.
E se non è lontano è sicuramente freddo, secco, ventoso, isolato e desolante, insomma fa per me; però non ci sono andato io ma Filomena, che è già stata ospite di Uscita di Emergenza per raccontare il suo viaggio a Gucha e si è trovata così bene che ha deciso di tornare anche a raccontarci della sua spedizione come ricercatrice dell'OGS sull'Isola di Re Giorgio, vicino alla Penisola Antartica.
C'è molta vita da quelle parti, pinguini soprattutto, che tirano avanti come possono mentre gli scienziati se la spassano all'interno delle stazioni di ricerca.

Se hai una famiglia (magari con cane), perché vuoi portarla con te in Antartide? Per crudeltà forse.
Se sei abituato ad una dieta ragionevole, perché vuoi iniziare a nutrirti di licheni? Per crudeltà forse.
Se hai del legno, perché lo usi per costruire una chiesa? Per crudeltà forse.
Se hai una radio, perché non ascolti RadioFragola? Sempre per crudeltà, credo.

Il ghiaccio si scioglie, gli aerei cadono, le ricerche non danno risultati. Sarà sempre così? Speriamo di no. Forse il glicine della radio ci indicherà la risposta.