23 settembre 2006

L'irresistibile fascino degli italiani all'estero

Marco e Chese sono i viaggiatori che in questa puntata ci hanno raccontato del loro viaggio negli Stati Uniti occidentali.

Si tratta di un viaggio di piacere organizzato con la scusa di andare a studiare la lingua all'estero, e infatti i primi cinque giorni sono stati trascorsi sulle spiagge di San Diego, sperimentando la vita californiana ma rinunciando al surf (sport per grandi e piccini) a causa di un'insolita mancanza di onde.

I genitori rimasti a casa vengono comunque accontentati perché le successive tre settimane Marco e Chese le hanno trascorse a San Francisco al "prestigioso" Mills College, riservandosi un po' di tempo per visitare la città ed esplorarne tutti i quartieri. Questi, infatti, sono separati tra loro in maniera netta e definita, per quel che riguarda la gente, i locali, lo stile di vita: c'è il quartiere omosessuale, quello hippy (che ha perso lo smalto) e quello italiano in cui i nostri eroi si sono rifugiati stanchi di mangiare all'americana.

La tappa successiva è Las Vegas, una trappola mangiasoldi nel cuore del deserto del Nevada. A quanto pare è una città da vedere, ma visto che non c'Ãèniente da vedere si finisce per infilarsi nei casinò e dare fondo alle proprie finanze. Tutto è organizzato con questa finalità : alberghi economici, cibo gratis o quasi, in modo che anche la famiglia media americana si possa far trascinare lì, dove tra l'altro può trovare gondole meccaniche con gondolieri finti che cantano "O Sole Mio".

Una questione affasciante e problematica negli stati uniti sono le distanze: spazi incolmabili separano qualunque luogo, la benzina costa poco ma le cilindrate sono assurde. Noleggiare una macchina costa parecchio se sei giovane, sfidare il codice della strada scollinando sulle strade di San Francisco ancora di più.

In queste condizioni il viaggio viene concluso in bellezza guidando per dodici ore verso il Grand Canyon. Ma ne vale la pena, perché il posto è stupendo, silenzioso e senza inquinamento luminoso. Oltre ai classici ranger pronti ad accogliere i turisti, chi ha soldi, tempo e voglia può godersi al massimo la situazione scendendo in fondo al canyon e gustandosi i giri in barca organizzati dalle guide.

Abbiamo imparato che tutti sono amichevoli con gli italiani, forse perché hanno un accento sexy, ma più che altro viene apprezzato l'italiano griffato, l'alternativo squattrinato non va; e poi abbiamo scoperto le mille analogie tra Trieste e gli USA. Per scoprirle scaricatevi la puntata.


Hot Chip Over and Over
Puffy Tokyo I'm On My Way!
Gomez How We Operate

Meg Parole Alate

3 commenti:

max ha detto...

si ma che bastardi!!!e milasciate cosi??? quali sono ste analogie!?? muoviti menegoz!!!che adesso sei pure dottorino!

Cili_Sarah ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Cili_Sarah ha detto...

Menegoz, bravo, questa è la strada, il blog mi pare un pò meno incasinato.

E nonostante il post più atteso dalla cimunità triestina tardi ad arrivare, v'ho pure linkato, così magari v'aumentano pure i contatti.

Crederghe, ma non troppo.